
Non tutti sanno che il sale che tutti i giorni usiamo a tavola è semplicemente cloruro di sodio, cioè sale marino che viene raccolto, sbiancato chimicamente, per renderlo più “bello”, e magari aggiunto di iodio per poter essere più “salutare”. Il sale si trova normalmente disciolto nell’acqua di mare e con antichissime tecniche viene, attraverso l’evaporazione al sole, sottratto al mare per arrivare sulle nostre tavole. Normalmente è grigiastro in natura e viene grossolanamente rotto a mano o con macchinari. Il problema è che a causa dello sbiancamento chimico il prodotto perde tutte le sue caratteristiche salutari (i sali minerali che normalmente lo compongono e anche lo iodio) e rimane il cloruro di sodio che è ciò che fa male all’uomo e causa la ritenzione idrica nelle donne. Il sale marino integrale (significa che non è stato privato delle sostanze che contiene in natura) è ricco di sali minerali, metalli, iodio e sostanze che creano benessere al nostro corpo. E’ il cosiddetto “sale che fa bene”.
Il sale marino integrale non rende i prodotti più salati, ma più saporiti e gustosi e allo stesso tempo più nutrienti.
In tutte le nostre lavorazioni noi del Forno Spallanzani utilizziamo solamente sale marino integrale proveniente dalle saline siciliane di Trapani, le Saline Culcasi.
Viene da chiedersi allora perchè in Italia siamo tra i pochi ad utilizzare questa tipologia di sale: il sale che arriva dalla Sicilia e che noi utilizziamo costa all’origine 5 volte di più che quello che si trova in commercio per la panificazione.
Abbiamo deciso che sulla salute non si può risparmiare.
Chiedete al vostro panettiere che sale usa!